mercoledì 1 settembre 2010

Fotonomastica - I protagonisti


Ammiraglio Adone Del Cima: comandante della corazzata ROMA. (1898-1943) Rimase ucciso insieme a 1392 uomini del suo equipaggio, durante l'affondamento della ROMA avvenuto il 9 settembre 1943, al largo dell'Asinara

ammiraglio Adone del Cima
Generale Cesare Maria De Vecchi di val Cismon : comandante della 215a Div. costiera: con Comando a Massa Marittima - (1884-1959) Quadrumviro della marcia su Roma, Governatore della Somalia, fra i sottoscrittori della mozione Grandi nel Gran Consiglio del 25 luglio 1943, condannato a morte in contumacia al processo di Verona, espatriato in Argentina, rientrò in Italia nel 1949.

 Karl-Wolf Albrand (1899-1962): comandante della Forza navale tedesca che attaccò Piombino il 10 settembre 1943 e della Torpediniera TA11 che fu affondata quello stesso giorno
Kapitänleutnant Karl-Wolf Albrand



Capitano Carlo Fecia di Cossato: (1908-1944) pluridecorato comandante della torpediniere ALISEO protagonista dello scontro di Bastia del 9 settembre 1943: Precedentemente aveva comandato i sommergibili Menotti e Tazzoli conducendo con straordinario successo numerose lunghissime missioni in Atlantico. Destituito per essersi rifiutato di giurare fedeltà al nuovo governo, morì suicida, il 27 agosto 1944 a Napoli.

Capitano Fecia di Cossato
Ammiraglio Aimone d'Aosta - (1900-1948) Ammiraglio della Regia Marina, nel 1941 fu nominato re della Croazia, con il nome di Tanislavo II. - Si trovava sull'Aliseo di Fecia di Cossato, durante lo scontro di Bastia del 9 settembre 1943, e successivamente a Portoferraio ed a Palermo.

Ammiraglio Carlo Bergamini (1888-1943). Comandante delle FF.NN.BB. salpate da La Spezia il 9 settembre 1943. Rimase ucciso insieme a 1392 uomini dell'equipaggio, durante l'affondamento della Roma avvenuto lo stesso giorno, al largo dell'Asinara.
 
Ammiraglio Raffaele De Courten (1888-1978) - Capo di Stato Maggiore e Ministro della Regia Marina. Seguì il re nella fuga a Brindisi, lasciando a Sansonetti il compito di convincere la flotta ad adempiere ai termini dell'armistizio

Ammiraglio Romeo Oliva - il 9 set 1943, comandante della VII divisione navale sulla "Eugenio di Savoia", prese il comando delle FF.NN.BB., dopo l'affondamento della "Roma", conducendo la squadra fino a Malta.

Ammiraglio Luigi Sansonetti, sottocapo di Stato Maggiore , responsabile di Supermarina. Diresse i movimenti della Flotta, convincendo a più riprese gli ammiragli a non autoaffondare le navi ed a condurrle a Malta.
Ammiraglio Luigi Biancheri - Sul "Duca degli Abruzzi" Comandante l'8° divisione incrociatori delle FF:NN:BB, partita da Genova . Tentò a più riprese di convincere Bergamini e gli altri ammiragli ad autoaffondare la flotta.

Ammiraglio Bruno Brivonesi (1888-......) comandante militare marittimo della Sardegna  alla Maddalena

Oberstleutnant  Bernhard Jope: (1914-1995) comandante della squadriglia di Do-217 che affondò la "Roma". Dopo la fine della guerra divenne pilota della Lufthansa.
Vittorio Emanuele III (1869-1947): re d'Italia dal 1900, fu succube di Mussolini di cui controfirmò ogni decisione comprese le leggi razziali e la guerra a fianco della Germania.  Il 9 settembre 1943 fuggì da Roma abbandonando il paese e l'esercito a se stessi. Abdicò  il 9 maggio 1946 e si rifugiò in Egitto dove morì l'anno dopo.
Maresciallo Pietro Badoglio (1871-1956) : capo di stato maggiore generale dal 1925 al dicembre 1940, Primo Ministro italiano dopo la caduta di Mussolini dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944. Il 9 settembre 1943 fuggì da Roma assieme al re, trasferendo il governo a Brindisi

Pietro Acquarone (1890-1948) : ministro della Real Casa dal 1939 al 4 giugno 1944

Generale Vittorio Ambrosio (1879-1958) : capo di Stato Maggiore generale dal febbraio al novembre del 1943. Dopo l'armistizio fuggì a Brindisi con il re.
Generale Paolo Puntoni (1889-.....) : aiutante di campo del Re dal 1939 al 1946. Seguì il re nella fuga a Brindisi
Generale Ambrosio
 
Generale Giacomo Carboni (1889-1973) : capo del SIM Servizio Informazioni Militare dal 1939 al 1940 e successivamente dall'agosto 1943 all'armistizio. L'8 settembre fu incaricato della difesa di Roma. dal capo di stato maggiore Roatta in procinto di fuggire al sud. Il 10, mentre i tedeschi occupavano la città, dopo aver distrutto i documenti segreti nella sede di Forte Braschi,  fuggì da Roma in abiti borghesi con la cassa del SIM
                            
Generale Mario Roatta
Generale Mario Roatta (1887-1968): Capo del SIM dal 1934 al 1939, collaborò al piano per assassinare i fratelli Rosselli. Dal marzo 1942 al febbraio 1943: comandante della 2a armata in Croazia, dove combatté i partigiani con spietate rappresaglie contro la popolazione civile e si macchiò di gravi crimini di guerra. Capo di Stato Maggiore dell'Esercito dal giugno al novenbre 1943, dopo l'armistizio fuggì a Brindisi. Arrestato nel novembre 1944, il 4 marzo 1945, con la complicità del Comandante dell'Arma dei carabinieri, evase dal carcere rifugiandosi in Vaticano. Quindi riparò nella Spagna di Franco. Condannato all'ergastolo, rientrò in Italia dopo l'amnistia e la revoca della condanna.
 
Generale Maxwell D. Taylor (1901-1987): vice comandante della 82a Div. Aviotrasportata. In missione segreta a Roma il 7 settembre 1943 insieme al colonnello Gardiner.Dal 1949 al 1951 comandante delle truppe americane a Berlino. Capo di Stato maggiore sotto Kennedy e Johnson. Ambasciatore in Sud Vietnam dal 1964 al 1965.

Capitano Giuseppe Marini. Comandante del cacciatorpediniere MITRAGLIERE assunse il comando delle navi che soccorsero i superstiti della ROMA e condusse la squadra fino a Port Mahon dove le navi e gli equipaggi furono internati

Giovanbattista Salvadore (1915-1974): milite della DICAT presso la batteria del Semaforo di Piombino il 10 settembre del 1943
Vincenzo Rosano. Brigadiere della Guardia di Finanza ucciso durante la battaglia di Piombino

Generale Antonio Sorice (1897-1971): Ministro della Guerra dal 1943 al 1944. Non seguì il re a Brindisi e continuò a riunirsi con i pochi ministri rimasti fino al 13 settembre. 


Generale Renato Sandalli (1897-1968) : Ministro e capo di stato maggiore dell'areonautica dal luglio 1943 al giugno 1944. Seguì il governo nella fuga a Brindisi.


Umberto Ricci (1878-1957) : Ministro degli interni dall'agosto 1943 al febbraio 1944. Fu abbandonato a Roma dal resto del governo in fuga. Presiedette le riunioni dei ministri rimasti a Roma fino al 13 settembre quando dovette cessare ogni funzione.

Ammiraglio Andrew Cunningham  (1883-1963) Comandante della Flotta inglese del Mediterraneo dal 1939 al 1942 (Taranto, Capo Matapan). Nel 1943 Sovrintendente allo sbarco in Sicilia ed alla resa della Flotta Italiana a Malta.
11 settembre 1943 - messaggio di Cunningham all'Ammiragliato: "Please to inform your Lordships that the Italian battle fleet now lies at anchor under the guns of the fortress of Malta."

Maresciallo Generale Bernard Law Montgomery (1887-1976): comandante della VIII armata in Italia. Comandante supremo dell'esercito britannico sul fronte occidentale

Felmaresciallo Albert Kesselring (1885-1960): Comandante  delle forze tedesche in Italia. Comandante della Luftwaffe nelle campagne di Polonia, Francia, Inghilterra e Russia. dal 1941 Comdndante in capo dello scacchiere Sud. Condannato a morte per crimini di guerra, fu rilasciato nel 1952.
Generale Mark Clark (1896-1984): comandante della 5a armata  durante la campagna d' Italia

Generale Dwight D. Eisenhower (1890-1969)
Dal 1942 Comandante in capo delle forze americane in Europa. Ideatore degli sbarchi in Italia, in Sicilia e a Salerno. Fu lui ad accettare dall'Italia l'armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943. In seguito firmò a Malta il successivo armistizio lungo che precisava le condizioni di resa. Nel pomeriggio dell'8 settembre 1943 inviò a Badoglio che esitava ad annunziare l'armistizio, questo impressionante e drastico telegramma:
"I piani sono stati fatti nella convinzione che Voi agivate in buona fede e noi siamo pronti ad effettuare su tale base le future operazioni militari. Ogni mancanza ora da parte Vostra nell’adempiere a tutti gli obblighi dell’accordo firmato avrà le più gravi conseguenze per il Vostro Paese. Nessuna Vostra futura azione potrebbe più ridarci alcuna fiducia nella Vostra buonafede e ne seguirebbe di conseguenza la dissoluzione del Vostro Governo e della Vostra Nazione."
Raffaele Guariglia (1889-1970): ministro degli esteri dal luglio 1943 al febbraio 1944. Non seguì il re a Brindisi e continuò a riunirsi con i pochi ministri rimasti fino al 13 settembre. 

Raffaele Guariglia
Generale Giuseppe De Stefanis (1885-1965) : sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito. L'8 settembre 1943 partecipò al Consiglio della Corona al posto di Roatta, assente.
 
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Giuseppe Cigala Fulgosi (1910-1977). Medaglia d'oro al valor militare per la battaglia di Creta del 1941. Capitano della torpediniera  "Impetuoso" . Autoaffondò la sua nave al largo della baia di Pollensa, l'11 settembre 1943
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Cassibile, 3 settembre 1943Walter Bedell Smith appone la sua firma al documento dell'Armistizio. In piedi, da sinistra, il commodoro britannico Royer Dick, il maggior generale americano Lowell Rocks, il capitano inglese de Hann, il generale Giuseppe Castellano, il generale inglese Kenneth Strong (dietro Castellano) ed il console Franco Montanari,  funzionario del Ministero degli Esteri. interprete ufficiale.
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Contrammiraglio Federico Martinengo (1899-1943): Comandante dei mezzi antisom a La Spezia, il 9 settembre 1943, durante il trasferimento verso Portoferraio,  rimase ucciso nello scontro a fuoco al largo della Gorgona,  fra la VAS 234 che comandava e due motosiluranti tedesche uscite da Livorno.

Capitano Pio Valdambrini (..... - 1943)  - Comandante del CT Antonio Da Noli, rimase ucciso insieme a gran parte del suo equipaggio, in occasione dell'affondamento avvenuto lungo le coste della Corsica, il 9 settembre 1943.  
(foto tratta da: Giulio Grilletti: KR 40-43 Cronache di Guerra, 2003 Luigi Pellegrini Editore)

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Capitano Francesco Camicia
Comandante del CT Vivaldi affondato il 9 settembre 1943 ad ovest dell'Asinara, fu recuperato dai soccorritori della Roma e finì internato a Port Mahon.

Capitano Riccardo Imperiali. Comandante della torpediniera  "Pegaso" . Autoaffondò la sua nave al largo della baia di Pollensa, l'11 settembre 1943

Ammiraglio Carlo Giartosio
Sottocapo di Stato Maggiore aggiunto della Marina, vice di Sansonetti a Supermarina il 9 settembre 1943. Non acconsentì alla richiesta di Brivonesi di evitare a Bergamini l'inutile e fatale digressione verso la Maddalena.

Generale Fortunato Perni
Comandante del Presidio di Piombino. Il 10 settembre 1943 cercò in ogni modo di aiutare i tedeschi contro la popolazione ed i militari che li attaccarono.

Ammiraglio Luigi Accoretti
Comandante della 9a (navi Roma, Italia e Vittorio Veneto) divisione navale salpata con Bergamini da La Spezia il 9 settembre 1943, si oppose a Biancheri contro l'ipotesi di autoaffondamento.

Capitano Otto Reinhardt
Comandante della torpediniera TA 9. Fuggì dal porto di Piombino, verso Livorno,  la notte del 10 settembre 1943, con l'imbarcazione gravemente danneggiata dai colpi degli italiani

Capitano Amedeo Capuano
Comandante di Marina Piombino.  il 10 settembre 1943, in contrasto con i generali Perni e De Vecchi, collaborò coi militari e civili che si opposero all'occupazione del porto da parte dei tedeschi.

Ammiraglio Amedeo Nomis di Pollone: 
Comandante delle siluranti del Tirreno, si trovava sull'Aliseo di Fecia di Cossato, durante lo scontro di Bastia del 9 settembre 1943, e successivamente a Portoferraio ed a Palermo.

Tenente Matteo Mori
Comandante del Buffoluto, gravemente danneggiato e catturato dai tedeschi al largo della Meloria il 9 settembre del 1943.


Maggiore Luigi Marchesi, 
Coadiuvò il generale Castellano in occasione della firma dell'armistizio a Cassibile e partecipò attivamente al consiglio della Corona dell' 8 settembre contribuendo a convincere il re a rispettare le clausole armistiziali.


Capitano Giorgio Bacherini
Comandante della DICAT di Piombino. il 10 settembre, si adoperò per organizzare la reazione delle batterie all'assalto dei tedeschi. Il giorno dopo, su precisi ordini dei generali De Vecchi e Perni, liberò tutti i militari tedeschi fatti prigionieri.


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